Trasferirsi e andare a vivere in Canada: la storia di Federica

Vorresti vivere un’esperienza e andare a vivere in Canada ma vuoi saperne di più, magari da qualcuno che già è lì? Non perderti questa intervista allora!

La nostra rubrica continua, abbiamo conosciuto Deborah e Terrence e la loro magica avventura in Nuova Zelanda, Alice che vive in Sri Lanka e ha aperto una guesthouse e ora è il momento di spostarci verso Occidente.
Attraversiamo l’Atlantico e atterriamo nella terra delle opportunità e della libertà.

E quindi chi meglio di una persona che ce l’ha fatta può raccontarci com’è vivere in Canada?!
Conosciamo Federica!

Ciao Federica, hai voglia di raccontarci un pò chi sei?

Ciao! Mi chiamo Federica, ma per molti sono Ciompif, un nome corto e simpatico che mi rappresenta molto.
Sono una ragazza di 27 anni, metà savonese e metà napoletana, che 3 anni fa ha lasciato un lavoro a tempo indeterminato per volare oltreoceano e vedere cosa la vita aveva in serbo. Ora sono precisamente a Vancouver, in Canada.

Come mai hai scelto di andare a vivere in Canada per l’inizio di questa nuova vita?

Penso sempre che il Canada mi abbia scelta. Mi è sempre piaciuto come paese per la sua libertà di idee e per le mille culture che ci abitano.
Il giorno in cui poi tutto è cambiato me lo ricordo bene, era una sera di maggio del 2019, ero su Facebook e avevo appena finito di lavorare.

Ad attirare la mia attenzione è stato un annuncio di una agenzia che aiutava a fare i Working Holiday Visa per il Canada, così ho fatto domanda, aiutata da una ragazza che voglio sempre menzionare perché è stata davvero d’aiuto all’epoca ed è poi diventata un’amica: Laura Baileni.

Dopo 2 settimane dalla mia richiesta ho ricevuto quindi la lettera di accettazione e dopo un mese completo avevo già il via libera per entrare nel paese. È stata una cosa lampo ho fatto il biglietto e sono partita. Poi di mezzo c’è stata la pandemia che non ha aiutato, però ho deciso di tenere duro e di rimanere ugualmente, e direi che ne è valsa la pena visto che sono ancora qua.

Che differenze principali trovi rispetto all’Italia?

Tante differenze, tanto da considerare le due realtà, due mondi diversi. Trovo che qui ci sia più senso di comunità e di accettazione, perchè molte culture convivono e c’è molto rispetto per chi viene da fuori, visto che quasi tutti lo sono stati. Però è anche vero che c’è meno collaborazione quotidiana tra le persone. Io sono abituata a Napoli da mia nonna dove i vicini si scambiano lo zucchero che manca a casa, qui invece chi abita vicino a me non sa neanche il mio nome.

Ma sicuramente la differenza che vedo più marcata rispetto all’Italia sono le condizioni lavorative e tutto il piano di benefit che dopo qualche mese nelle aziende ricevi in Canada, come la gestione della maternità, gli aiuti statali a chi non ha un income elevato e tanto altro.

Che tipo di visto hai ora?

Dopo aver terminato il working holiday visa e aver seguito diversi corsi, ora da qualche mese sono diventata residente permanente in Canada. Ovvero lo status grazie al quale posso rinnovare la mia permanenza qua ogni 5 anni quasi in automatico. Ma se per esempio decido nel corso di questi 5 anni di stare sul suolo canadese e quindi vivere in Canada per almeno 3 anni in totale, potrò diventare cittadina canadese e avere il doppio passaporto.

Quali sono le cose burocratiche da fare una volta che si decide di vivere in Canada?

Io dico sempre: il primo giorno ti riprendi dal jet Lag e il secondo giorno vai a fare le due cose fondamentali: Sin Number, un numero per lavorare che devi dare al tuo datore di lavoro, e aprire un conto corrente. Poi si fa una scheda telefonica e si inizia a preparare il curriculum in stile canadese ovvero senza foto e dati sensibili per non creare discriminazioni.

Ovviamente, prima di arrivare in Canada è fondamentale stipulare un’assicurazione sanitaria, visto che qua è privata.

Una volta che ci si è ambientati poi è tempo di provare qualche piatto tipico, come la poutine e i Timbits.

Che cosa hai fatto all’inizio per ottenere il working holiday visa, quali sono i requisiti?

Il working Holiday è il visto che consiglio di fare se si ha intenzione di esplorare il paese e capire se può piacere l’idea di vivere qui, anche perché permette di lavorare e vivere in Canada legalmente.

I requisiti fondamentali, ma invito a guardare sul sito canadese, sono: essere cittadino italiano, risiedere in Italia, avere dai 18 ai 35 anni, non avere precedenti penali, avere sul conto almeno 1600€ e avere un‘assicurazione che copra per tutta la durata del visto.

Il visto si richiede poi sul sito ufficiale canadese e richiede un pò di pazienza dal momento che le procedure possono essere un pò lunghe, ma poi ne vale la pena.

Dove vivere in Canada, perché hai scelto Vancouver?

Sicuramente il primo motivo è stato per il clima, eccezioni a parte, le temperature qua sono miti, si scende sotto lo zero rarissime volte, quindi è una situazione più gradevole per me. Poi essendo antropologa ho sempre amato e rispettato le First Nations e qui c’è uno dei più grandi musei antropologici del mondo.

E’ facile fare amicizia lì?

Fare amicizia qui è un po’ difficile perché, essendo una città cara, tutti lavorano molto, ma nel corso di questi anni ho creato amicizie belle e profonde. L’unico neo è che spesso si incontrano persone di passaggio e bisogna essere sempre pronti a salutare gli amici che decidono di spostarsi in altre città del Canada o cambiare vita di nuovo.

Come si approcciano i local agli expat?

Expat mi sembra un termine molto romantico, a me piace più usare immigrati perché secondo me questa parola contiene un po’ il senso di fatica e sofferenza che le persone che vanno via dal proprio paese provano.

A Vancouver comunque la maggior parte delle persone è immigrata, si arriva qua da ogni parte del mondo quindi non si sente tanto la differenza, anzi se non sai bene l’inglese non si spazientiscono e cercano di aiutarti come possono.

Al contrario è raro qui trovare canadesi autoctoni, perchè molti hanno discendenze europee o asiatiche (se non consideriamo i veri local che sono le First Nations).

Quante settimane consigli per visitare Vancouver/ la zona ovest del Canada?

Per la zona Ovest io consiglio almeno 2 settimane, ma dipende tanto da quanto si vuole esplorare: un itinerario potrebbe essere Vancouver, Whistler e Kelowna, oppure si può noleggiare l’auto e visitare Calgary&Jasper in Alberta.

Infine c’è tutta la zona intorno a Vancouver come la splendida Vancouver Island con la capitale della British Columbia Victoria, Tofino e la Sunshine Coast. Insomma, ci sono tanti posti intorno a Vancouver che si possono visitare, dipende tutto da quello che uno cerca.

Che consigli vorresti dare a chi vorrebbe cambiare vita e lasciare l’Italia?

Una delle mie frasi preferite dice: se non ti piace il posto dove sei puoi muoverti, non sei un albero!

Il mio consiglio infatti è quello di esplorare, all’inizio è dura, ma poi è bello assaporare ciò che ti sei creato completamente da solo. Sul mio Instagram cerco sempre di essere più vera possibile e raccontare anche i giorni no, perché arrivano, ma la luce può essere davvero bella in fondo al tunnel.

L’Italia poi non si muove: si può sempre tornare dopo l’esperienza!

Quali sono i pro e i contro del vivere in Canada?

I pro sono le tante culture, conoscere gente nuova ogni giorno, le condizioni lavorative, la mancanza di giudizio per come sei e imparare una nuova lingua.
 I contro per me sono essere lontani dalla famiglia, i voli costosi per esplorare i dintorni, contrariamente ai voli per girare in Europa, e la mancanza della parmigiana di mia nonna.

Ormai sono passati un paio d’anni da quando hai lasciato l’Italia, sei soddisfatta del tuo percorso?

Si, ad essere sincera sono soddisfatta. A volte guardo indietro a quella ragazza di 24 anni appena compiuti che è partita così spaventata e vorrei darle un abbraccio perché è stata coraggiosa! Dimentichiamo ciò che possiamo fare e il nostro potenziale se stiamo sempre al sicuro nel nostro giardinetto di casa.

Poi se qualora un giorno non mi piacesse più stare qui, ho il dovere di essere onesta con me stessa e magari cambiare di nuovo paese.

Dove possiamo seguire le tue avventure?

Mi trovate tanto sul mio profilo Instagram: – Ciompif – dove sono sempre contenta di conoscere nuove persone e rispondere ai dubbi e domande sul Canada.


Grazie Federica per averci portato un pò nella tua vita in Canada!

Una risposta a “Trasferirsi e andare a vivere in Canada: la storia di Federica”

  1. […] Per quanto riguarda invece le estati a Toronto sono calde e umide, mentre a Vancouver le temperature non si alzano mai tanto e il clima è piacevole e mite. Federica per esempio ha scelto Vancouver per l’inizio della sua nuova vita in Canada. […]

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