Laghi Canada: guida ai 9 più spettacolari
Stai programmando un viaggio in questo paese e vuoi conoscere i laghi del Canada più belli da inserire nell’itinerario? Continua a leggere allora.
Il Canada è una terra di meraviglie naturali dal valore inestimabile, e i suoi laghi ne sono un esempio lampante. Dal nord del Canada all’Ontario e dal Québec alla Columbia Britannica, il paese è costellato da migliaia di laghi, ognuno con la sua bellezza.
Questi specchi d’acqua infatti non solo hanno tonalità di azzurro uniche al mondo, ma sono spesso incorniciati da maestose montagne innevate, foreste sempre verdi e paesaggi che tolgono il fiato.
In questo articolo, parleremo quindi dei 9 laghi più belli del Canada, dove si trovano, cosa li rende speciali e come strutturare l’itinerario perfetto.
Lago Louise – Banff, Alberta
Il lago Louise è uno dei laghi più famosi del Canada. Situato nel cuore delle Montagne Rocciose canadesi, è conosciuto per il suo colore turchese intenso e le maestose cime che lo circondano.
Se ami le attività all’aperto qua potrai noleggiare canoe o kayak, per ammirare i suoi colori da ancora più vicino, oppure intraprendere splendidi sentieri per scoprire i suoi boschi verdi.

Lago Moraine – Banff, Alberta
Il Lago Moraine è un altro lago situato nel Parco Nazionale di Banff, in Alberta e si trova a 15 km dal lago Louise.
Anche questo lago è famoso per le sue tonalità di azzurro e per la sua posizione invidiabile, abbracciato da splendide montagne. Le sue acque cristalline riflettono poi la bellezza della natura circostante, creando un’atmosfera magica e surreale.
Visto poi che è uno dei laghi più famosi di tutto l’Alberta, ti consigliamo di visitarlo al mattino presto per evitare le folle di turisti. Soprattutto nei mesi di luglio e agosto, i periodi di più alta stagione, è opportuno calcolare l’orario di arrivo per evitare che il momento venga rovinato dalla presenza di troppe persone.

Lago Peyto – Banff, Alberta
Rimaniamo sempre nel Parco Nazionale di Banff in Alberta, dove si trova lo splendido lago Peyto, noto per la sua forma a lobo, che gli conferisce un aspetto unico. Ciò che lo rende speciale e indimenticabile è però il sentiero per raggiungere il suo Viewpoint, uno splendido punto panoramico da dove potrai ammirarlo dall’alto.
Se poi avrai fortuna e la giornata sarà di sole pieno, avrai l’impressione di ritrovarti all’interno di una cartolina. Il colore dell’acqua infatti varia dal blu al verde, a seconda dell’angolazione della luce del sole.

Lago Maligne – Jasper, Alberta
Il Lago Maligne è situato nel Parco Nazionale di Jasper, sempre in Alberta ed è uno dei laghi più grandi della regione. Una volta raggiunto questo lago potrai poi decidere se fare escursioni in canoa o in kayak, goderti un picnic all’aria aperta oppure se intraprendere i percorsi che si snodano tutt’attorno a questo lago.
Il periodo migliore per visitare il Lago Maligne è da giugno a settembre.

Lago Emerald – Yoho, British Columbia
Il Lago Emerald è un lago di alta montagna ed è situato nel Parco Nazionale di Yoho, in Columbia Britannica, molto vicino al Banff. Si raggiunge facilmente in auto, dopo di che da lì potrai decidere quali attività fare, tra escursioni a piedi o in bicicletta.
La fortuna di questo lago è poi quella di non essere ancora molto conosciuto e questo ti darà l’opportunità anche in alta stagione, di goderti dei momenti di pace e di tranquillità. Potrai ascoltare il suono delle increspature dell’acqua, gli uccellini cantare e il vento muovere le foglie degli alberi.
Dopo tutto una delle ragioni per le quali si visita queste zone del Canada, oltre che a fare attività sportive, è proprio quella di contemplare questi splendidi paesaggi.
Lago Garibaldi – Whistler, British Columbia
Il Lago Garibaldi è situato vicino a Whistler, in Columbia Britannica ed è noto per il suo colore blu intenso e la vista spettacolare delle montagne circostanti. Potrai raggiungerlo attraverso un sentiero escursionistico di 9 km e nonostante il trekking possa essere impegnativo, la vista sul lago ti ripagherà di tutta la fatica.
Trovandosi poi a 100km da Vancouver è una meta perfetta per un’escursione in giornata e per staccare dal caos della città.

Lago Superior – Ontario
Dal Canada dell’ovest ci spostiamo ad Est, dove si trova lo splendido lago Superior, uno dei cinque Grandi Laghi del Nord America e il più grande di tutti. Situato nella provincia dell’Ontario, è noto per la sua bellezza naturale e la sua vastità.
Il lago offre numerose attività all’aperto, come la pesca, il nuoto, la navigazione, e ci sono numerose città e villaggi pittoreschi nelle vicinanze da esplorare.
Lago Ontario – Ontario
Sempre nella provincia dell’Ontario, questo lago è il più orientale dei cinque grandi laghi del Nord America. Si trova proprio di fronte alla bellissima città di Toronto, che ti suggeriamo di visitare.
In estate infatti potrai goderti splendide passeggiate lungo il lago, partecipare ad eventi o a concerti, oppure raggiungere Toronto Island con il traghetto e rilassarti qualche giorno lungo le sue spiagge.

Lago Erie – Ontario
Per ultimo ma non per importanza troviamo il Lago Erie, che fa parte come i precedenti, dei cinque grandi laghi del Nord America. Questo lago è famoso per la sua posizione tra il Canada e gli Stati Uniti, e per le spiagge sabbiose lunghe chilometri che lo circondano.
Il Lago Erie è ideale per nuotare, fare surf, pescare e rilassarsi sulla spiaggia.
In definitiva, questi laghi sono solo una piccola parte della bellezza naturale del Canada, e qualora avessi piacere di visitarli ecco due possibili itinerari.
Per quanto riguarda il Canada dell’ovest ti suggeriamo di iniziare il viaggio da Vancouver per raggiungere poi il lago Garibaldi e da lì attraversare la British Columbia fino al Emerald lake. Dalla British Columbia poi raggiungi l’Alberta ed esplorare il magnifico parco Nazionale del Banff, dove potrai visitare il Lago Moraine, il Lago Louise e il Lago Peyto.
Infine raggiungi il parco Nazionale di Jasper, sempre in Alberta e ammira il Lago Maligne.
In un secondo viaggio invece, scopri gli splendidi laghi del Canada dell’est, parti da Toronto e da lì scopri gli splendidi laghi dell’Ontario, tra il Lago Erie, Superior e Ontario.
In entrambi i viaggi sarà fondamentale il noleggio dell’auto, così come stipulare un’assicurazione che ti copra in caso di imprevisto.

Vivere e lavorare in Nuova Zelanda: intervista a chi ci ha vissuto
Hai mai sognato un’esperienza all’estero? Vorresti vivere e lavorare in Nuova Zelanda ma
non sai da dove partire? Non perderti questa intervista.
Terence e Deborah sono una coppia di viaggiatori, due anime simili che durante il loro percorso di vita e di viaggio si sono conosciute. Vivere una vita banale non era nei programmi di nessuno dei due, infatti la Nuova Zelanda non era la loro prima esperienza all’estero, ma è dove il destino ha voluto si incontrassero. Da viaggiatori solitari e intraprendenti hanno quindi iniziato a condividere e a fondere le loro vite, rispettando sempre la propria libertà, ma imparando a fare affidamento l’uno sull’altro.
In questa intervista troverai quindi il racconto di una bellissima coppia che ha fatto della Nuova Zelanda la sua casa. Continuando a leggere scoprirai quindi come muovere i primi passi in questo nuovo paese e tanti consigli di chi ci ha vissuto.

Come mai avete scelto la Nuova Zelanda?
Entrambi avevamo precedentemente trascorso un anno in Australia usufruendo del Working Holiday Visa. Volevamo quindi ripetere l’esperienza in un altro paese simile perché ci eravamo trovati veramente bene e abbiamo pensato che fosse un’opportunità unica da non farci scappare.
Quanto prima vi siete organizzati?
Ci siamo organizzati con circa tre mesi di anticipo prima di andare a lavorare in Nuova Zelanda. Dal momento della richiesta del visto infatti possono passare dalle poche ore ai 20/30 giorni prima che venga approvato, quindi consigliamo di tenere in conto almeno un mese solo per i documenti. Una volta ottenuto il visto abbiamo prenotato il volo, scegliendo la data disponibile più economica.
Quanti mesi dura il visto e per quanto si può estendere?
Dal momento in cui il visto viene approvato si ha un anno di tempo per entrare nel Paese. Una volta atterrati in Nuova Zelanda il visto vale per 12 mesi.
È possibile richiederlo fino all’età di 30 anni ed è estendibile di soli 3 mesi svolgendone 3 di lavori agricoli. Oltre a questo per quanto riguarda noi italiani, è importante sottolineare che abbiamo un limite di 3 mesi per ogni impiego, di conseguenza possiamo lavorare per lo stesso datore di lavoro per questo limite di tempo massimo. Potrebbe sembrare una seccatura ma è un buono stimolo per provare più esperienze e scoprire diversi lati del Paese.
Per lavorare in Nuova Zelanda quali sono i passaggi burocratici da fare?
La prima cosa da fare è richiedere l’IRD, l’equivalente del codice fiscale. Si ottiene velocemente per email facendo richiesta sul sito del governo.
Per ottenerlo è necessario fornire un indirizzo fisico che può essere anche provvisorio come quello di un ostello.
Per quanto riguarda l’apertura del conto corrente, sembra stia diventando sempre più difficile da richiedere nei grandi centri urbani, come nel centro di Auckland. Consigliamo quindi di presentarsi in una delle sedi dei quartieri periferici o nelle cittadine più piccole. Per chi vuole arrivare preparato tuttavia raccomandiamo di partire dall’Italia con una carta e un conto multi valuta già operativo, che fornisce le coordinate bancarie neozelandesi come Wise o Revolut.
È possibile farsi accreditare lo stipendio su questi conti online senza problemi, infatti ho sempre e solo usato questo conto senza mai aprirne uno in loco.
Un’altra cosa importante da fare è stipulare un’assicurazione sanitaria, da stipulare prima di entrare nel Paese anche perché è obbligatoria.

Sarà poi necessario munirsi di una SIM locale, consiglio Skinny per rapporto qualità/prezzo
ed essere in possesso di una patente di guida internazionale. Per fare questo bisogna richiedere la traduzione della patente di guida presso uno dei centri AA.
Come avete fatto per trovare lavoro in farm?
Lavorare in Nuova Zelanda è molto facile, ancora di più nelle farm poiché le aziende sono sempre alla disperata ricerca di lavoratori. Noi abbiamo cambiato diversi impieghi, alcuni dei quali trovati addirittura in giornata. Il modo più semplice è quello di cercare sui gruppi.
Facebook dedicati (Backpacker jobs New Zealand e simili), e affidarsi al passaparola per avere riscontri diretti con chi l’esperienza l’ha già fatta. Un’altra fonte utile è il sito Backpackerboard.co.nz dove si possono trovare svariati annunci.
Quante ore lavoravate in farm? E’ un lavoro duro?
Abbiamo svolto una dozzina di lavori diversi nelle farm e naturalmente il tipo di impiego varia molto da lavoro a lavoro. Ad ogni modo quelli che permettono l’estensione del visto si dividono principalmente in due categorie: quelli nei campi di frutta e verdura e quelli nei magazzini di impacchettamento, ovvero le packhouse.
Parlando invece degli orari, nei lavori all’aperto c’è molta flessibilità, dato che molto dipende dal meteo e in particolare dalla pioggia. Il lavoro nelle packhouse invece dipende da quando avviene il raccolto anche se gli orari sono più stabili che nei campi. Ogni settimana può essere diversa dall’altra ma mediamente abbiamo lavorato intorno alle 8/9 ore al giorno.
Per quanto riguarda invece la fatica, c’è da dire che i lavori nei magazzini sono meno duri fisicamente ma più duri mentalmente, perché molto ripetitivi e il tempo sembra non passare mai. Al contrario i lavori all’aperto sono più duri fisicamente, ma variano molto dal tipo di coltura con la quale si ha a che fare, alcuni non lo sono affatto. Altre variabili da tenere in considerazione sono le temperature e se il lavoro è pagato all’ora o a cottimo. Generalmente quelli pagati a ora sono meno faticosi ma si guadagna anche di meno.

Serve sapere l’inglese in farm?
Certamente serve sapere l’inglese per poter comunicare con i superiori e i colleghi. Tuttavia non deve essere perfetto come per altri lavori dove si ha a che fare con il pubblico, quindi potrebbe essere un ottimo inizio per chi vuole migliorare la lingua.
Qual’è la paga minima per lavorare in Nuova Zelanda?
La paga minima tendenzialmente aumenta ogni anno, quella attuale è di 21.20 NZD all’ora in tutti i settori. Ad aprile 2023 aumenterà a 22.70 NZD.
Nelle città si trova facilmente lavoro?
È piuttosto facile trovare lavoro anche nelle città, soprattutto nel settore della ristorazione e delle costruzioni.

Serve comprare un auto per vivere lì?
Se si ha intenzione di vivere e lavorare in Nuova Zelanda e vuoi concentrarti in città, l’auto non è necessaria poiché ci sono gli autobus urbani e il traffico, soprattutto ad Auckland, è infernale. Appena si esce dalla grande città invece i mezzi pubblici diventano inesistenti. Se si decide di lavorare in campagna, o comunque in cittadine più piccole, avere una macchina è indispensabile. Noi abbiamo acquistato un piccolo van che ci ha fatto anche da casa per quasi un anno. Tutte le farm in cui abbiamo lavorato avevano un campeggio convenzionato dove molti vivevano quindi per noi è stata la soluzione perfetta.

Come sono i neozelandesi?
Abbiamo trovato i neozelandesi (loro si fanno chiamare kiwi) persone molto gentili e premurose, lo stile di vita in Nuova Zelanda è rilassato e il tempo libero viene valorizzato.
Le comunità sono piccole e c’è un grande senso di fiducia reciproca. Tra i neozelandesi il 10% circa sono maori, quest’ultimi tendono ad essere più riservati e a vivere in determinate regioni nell’isola del nord. I rapporti tra Maori e i discendenti degli europei sono migliorati significativamente negli ultimi decenni, tuttavia il colonialismo è ancora un argomento molto delicato.
È un’esperienza che rifareste?
L’esperienza di vivere e lavorare in Nuova Zelanda la ripeteremmo mille volte se potessimo, ma purtroppo ci è concessa una sola volta nella vita. Ci ha cambiato profondamente perché ci ha aperto gli occhi su diverse questioni. La cosa più bella è stata ritrovare un forte senso di attaccamento alla natura che in Nuova Zelanda è la regina.
Che consigli vorreste dare a chi è indeciso?
Di buttarsi perché non c’è nulla da perdere ma solo da guadagnarci. In quanto europei ed italiani, siamo molto fortunati ad avere accesso a questa opportunità che è riservata a una cerchia ristretta di nazionalità. Dopo un’esperienza del genere, una persona non può che tornare arricchita, indipendentemente da come vada. Si torna con posti incredibili nella memoria, nuove consapevolezze, nuove amicizie e perché no, anche qualche soldo da da parte. Ogni tanto ci viene da pensare “quanta vita ci saremmo persi se non fossimo partiti…” C’era talmente tanto da raccontare che alla fine ne è nato un libro, Lunga Nuvola Bianca nel quale raccontiamo per filo e per segno la nostra esperienza.
C’è qualcosa che avreste fatto diversamente?
Col senno di poi avremmo passato meno tempo in città. I primi tre mesi li abbiamo trascorsi ad Auckland, dove le paghe erano più basse e il costo della vita più alto, soprattutto per quanto riguarda l’affitto. Abbiamo notato poi che la maggior parte degli italiani tende a non uscire mai dalle grandi città dove c’è “più vita”. La verità è che ad Auckland cercano di replicare la stessa vita che facevano in Italia o in qualsiasi altro paese, ma la vera Nuova Zelanda è quella che si trova tra i prati verdi, le spiagge, i vulcani, le cascate e le foreste. Quella che abbiamo imparato a chiamare “vita”.
Avete anche viaggiato oltre che a lavorare in Nuova Zelanda?
Abbiamo avuto la fortuna di trovarci lì durante la pandemia, e i nostri visti sono stati estesi diverse volte per un totale di due anni e mezzo, durante i quali abbiamo lavorato in luoghi diversi e viaggiato in lungo e in largo per tutto il Paese con il nostro van. Usufruendo del Working Holiday Visa si ha comunque a disposizione il tempo sufficiente per visitare bene entrambe le isole, ma per chi ha intenzione di fare un viaggio senza fermarsi a lavorare, pensiamo che due settimane siano veramente il minimo di tempo necessario per avere un assaggio delle bellezze di queste due meravigliose isole. L’ideale sarebbero 3/4 settimane per visitare bene la Nuova Zelanda, ma se si ha a disposizione una settimana o 10 giorni, ci sentiremmo di consigliare di dedicarsi ad un’isola soltanto, a seconda della stagione e degli interessi, e di dedicare poco tempo alle città e tanto alle bellezze naturali.

Ringraziamo di cuore Terence e Deborah per questa splendida intervista, per i racconti, i consigli e gli spunti per vivere un’esperienza di vita e di lavoro in Nuova Zelanda.
Guida al noleggio camper in Australia
Il modo migliore per esplorare un Paese così vasto come l’Australia è sicuramente quello di disporre di un mezzo proprio. Se le principali città sono ben collegate, appena ci si sposta verso rotte meno battute i trasporti pubblici si riducono praticamente a zero. Quale mezzo migliore, allora, se non un camper per vivere al meglio le vacanze in questo straordinario pezzo di mondo? Ecco la guida al noleggio camper il Australia!
Perché noleggiare un camper in Australia?
Innanzitutto, non c’è niente di più australiano di una lunga, lunghissima strada che attraversa il desertico e rosso outback e che si perde all’orizzonte (come quella che porta ad Ayers Rock, la grande roccia sacra al centro del Paese).
Muoversi via terra non è solo il modo più conveniente ma anche quello più suggestivo di visitare l’Australia. Guidando per le sue strade avrete modo di osservare il paesaggio che cambia di man in mano che macinate chilometri, di spingervi in quegli angoli altrimenti irraggiungibili senza un mezzo di trasporto proprio, e conoscere la vera essenza del continente australiano.
Un’esperienza in campervan è sicuramente un must per gli amanti dei road trip e delle avventure on the road, e non c’è luogo al mondo migliore dell’Australia per farlo.
Come scegliere il camper più adatto alle vostre esigenze
In Australia potete trovare camper per tutte le tasche: compagnie come Jucy Campers e Travellers Autobarn offrono camper a prezzi più che abbordabili. Infatti, sono molto popolari fra i backpackers che visitano il Paese con il Working Holiday Visa, che spesso hanno un budget ridotto ma un’immensa voglia di esplorare il Paese.
Se invece potete permettervi di spendere qualcosina di più allora noleggiate un Britz, un Apollo, o un Maui. Questi sono di solito camper più spaziosi e dotati di maggiori comodità, come un forno a microonde, la toilette, e a volte la doccia. Noleggiare un camper del genere vorrà dire non dover per forza pagare i campeggi a pagamento per poter utilizzare le docce e i bagni.

Un’altra cosa di cui dovrete tenere conto quando arriva il momento di scegliere il camper, è il numero dei posti letto. Se volete un consiglio, e se ne avete l’opportunità, noleggiate un camper che abbia un po’ di spazio extra. Vivere in un van, anche se per un periodo limitato di tempo, vuol dire avere pochissimo spazio per se e per i propri bagagli. Passerete un bel po’ di tempo a spostare, risistemare e riorganizzare l’interno del van, e avere un po’ di spazio in più non guasta, specialmente se il vostro viaggio durerà più di una settimana o due.
Anche se l’idea di guidare un veicolo così grande vi spaventa. non vi preoccupate. I camper moderni sono facilissimi da guidare, e sono dotati di tutti quegli apparecchi che rendono la vita un po’ più facile, come le telecamere per parcheggiare, i sensori, ecc.
Guidare in Australia
In Australia si guida a sinistra. So che questo è un aspetto che terrorizza parecchie persone, ma posso garantirvi che bastano davvero pochi giorni per abituarsi. Inoltre, è consigliabile (almeno le prime volte) guidare con un passeggero. Quattro occhi sono meglio di due!
Se vi può consolare, quasi tutti i veicoli hanno la trasmissione automatica, quindi non dovrete preoccuparvi di avere il cambio dalla parte opposta a quella a cui siete abituati.
Per quanto riguarda la patente, in Australia potete guidare tranquillamente con la patente italiana per i primi tre mesi, dopodichè basterà farla tradurre da un traduttore certificato e conservare la traduzione insieme alla patente originale. In alternativa, potete procurarvi la patente di guida internazionale prima di lasciare l’Italia.
Per poter noleggiare un camper in Australia dovete avere almeno 21 anni di età.
Evitate di guidare di notte: senza visibilità è molto facile che non vediate i canguri che attraversano la strada (e tendono a farlo proprio di notte perché attirati dalle luci). Investire un canguro vuol dire che nella maggior parte dei casi il vostro campervan subirà dei danni non da poco, e questo potrebbe costarvi tempo e soldi. Alcuni camper sono dotati di una bull bar, che spesso e volentieri vi salva la vita in questi casi.
Consigli per le vostre vacanze in camper in Australia
Di noleggi di camper ce ne sono ovunque nelle principali città, e in tutti gli aeroporti. Evitate però di presentarvi senza una prenotazione, ma fatelo per tempo on-line.
L’Australia è piena di aree dove potete parcheggiare il vostro camper gratis, o a fronte di una piccola donazione (come i parchi nazionali). Prima di fermarvi da qualche parte per la notte controllate di poterlo fare, se volete evitare di svegliarvi con una multa. In ogni caso, dormire a lato della strada è illegale ovunque in Australia.
Prima di mettervi per strada, assicuratevi di sapere cosa dovete fare per mantenere il vostro camper in ottimo stato. Sapete come si cambia una gomma? Come si controlla il livello di olio?
Non risparmiate sull’assicurazione. Guidare per giorni interi in Australia, specialmente in zone remote come per esempio il Kymberley o il Western Australia, non è uno scherzo. Tante cose possono andare storte (vedi i canguri di cui sopra) ed avere un’assicurazione vi farà dormire sonni tranquilli.
Date le dimensioni del Paese, è molto comune ritirare il van in una città per poi darlo indietro alla compagnia di noleggio camper in una città diversa. A meno che non vogliate tornare indietro ripercorrendo la stessa strada, vi consiglio di farlo. Vi costerà qualcosina di più ma ne vale la pena.
Se la vostra intenzione è quella di esplorare il centro del Paese o la costa Ovest, ricordatevi che si tratta di aree non molto popolate, dove a volte dovete percorrere centinaia di chilometri prima di incontrare un distributore o un supermercato. Tenete sempre d’occhio il livello di benzina e fate il pieno ogni volta che potete. E tenete sempre qualche litro di acqua di scorta.

Ringraziamo Tania di Mamma io parto, che ha vissuto sia in Australia che in Nuova Zelanda, per aver condiviso con noi la sua esperienza!
Lavorare nelle farm in Australia: cosa dovresti sapere
Chi parte per l’Australia con il Working Holiday Visa (un visto della durata di un anno che permette di vivere, lavorare e studiare in Australia) ha la possibilità di rinnovarlo per un altro anno o altri due anni facendo quelle che comunemente vengono chiamate farm, o come lo definisce il sito del Governo Australiano, specified work (lavoro specifico).
Perché specifico? Perché per poterlo considerare per rinnovare il visto, il lavoro dev’essere quello specificato dal Governo Australiano e dev’essere svolto in specifiche zone dell’Australia.
Per lavoro specifico si intende, in genere, lavoro rurale, quindi la raccolta di frutta e verdura, il lavoro con gli animali, la pesca, il lavoro in miniera e altre attività del genere.
Accumulando almeno 88 giorni di lavoro nelle farm (tre mesi) è possibile estendere il visto Working Holiday per un altro anno. Se durante questo secondo anno di visto si accumulano almeno 179 giorni (sei mesi) dello stesso tipo di lavoro, si può richiedere un terzo anno.

Cosa vuol dire lavorare in farm in Australia
Iniziamo dicendo che il lavoro in farm è un lavoro duro, molto fisico. In Australia le temperature d’estate raggiungono facilmente i trenta gradi e oltre, e lavorare sotto il sole richiede una certa forza di volontà. Alcuni tipi di raccolti sono davvero provanti, e non adatti a tutti. Ad esempio, la raccolta delle banane è sconsigliata alle ragazze perchè viene richiesto di trasporatare carichi molto pesanti.
Allo stesso tempo, però, molti viaggiatori decidono di iniziare proprio con le farm perché è un lavoro che non richiede una buona conoscenza della lingua inglese, ed è anzi un buon modo per impararlo.
Fare le farm vuol dire anche essere circondati da altri viaggiatori zaino in spalla con cui condividere quest’esperienza, e questo fa si che spesso si formino dei rapporti di amicizia speciali, che durano nel tempo.
Trovare lavoro nelle farm australiane
Lavorare in farm vuol dire in genere fare lavori stagionali. Ecco perché la chiave per trovare un buon lavoro e guadagnare soldi è trovarsi nel posto giusto al momento giusto. L’Australia è un Paese enorme, e spostandosi da Nord a Sud le temperature cambiano moltissimo. Quindi anche i periodi di raccolta di frutta e verdura variano da Stato a Stato.
Dove cercare lavoro
Ci sono vari modi per trovare lavoro in farm in Australia: il più comune è quello di rispondere semplicemente agli annunci di lavoro. Gli annunci di lavoro in farm non si trovano però sui classici portali per la ricerca di lavoro, ma piuttosto nei gruppi Facebook dedicati, e su Gumtree, un sito di annunci molto usato in Australia.
Per tutti quelli che non dispongono di un veicolo per spostarsi (le farm di solito si trovano molto fuori città in zone difficili da raggiungere se non si ha un mezzo proprio) la scelta più ovvia è quella di affidarsi ai working hostels. I working hostels non sono altro che ostelli specializzati nel connettere le farm che hanno bisogno di lavoratori con i viaggiatori. Alloggiare in un working hostel vuol dire non doversi preoccupare di cercare lavoro autonomamente (saranno loro a farlo). Inoltre, l’ostello provvederà a fornire il trasporto da e per la farm.
Anche se a primo acchito questa sembra la situazione ideale, molti di questi ostelli si sono guadagnati nel tempo una brutta reputazione, a causa degli affitti troppo alti e delle condizioni degli ostelli stessi (sporchi e mal organizzati). Prima di scegliere di affidarsi ad un working hostel è bene fare prima le proprie ricerche.
Affidarsi ad un’agenzia per trovare lavoro in farm non è una cosa molto comune in Australia, ma è sicuramente il metodo più affidabile. Specialmente se l’intenzione è quella di lavorare in zone molto lontane dalla costa, o addirittura nell’outback.
Queste sono aree d’Australia molto poco popolate e prima di trasferirci in queste cittadine è fondamentale essere sicuri di avere un lavoro che ci aspetta una volta arrivati (cosa non così scontata quando rispondiamo ad un annuncio).
Dove alloggiare mentre si lavora in farm
Tipicamente si alloggia in quelle che vengono chiamate share house, cioè case condivise. Non è raro che delle intere case vengano affittate solo a persone che stanno accumulando i loro giorni di lavoro specifico, soprattutto in quelle aree con un’alta presenza di farm.
Se si tratta di farm che si trovano molto lontano dai principali centri abitati, spesso l’alloggio verrà organizzato dalla farm stessa.

Quanto si guadagna in farm
Quanto si riesce a guadagnare facendo lavoro rurale dipende principalmente dal tipo di lavoro svolto, dalla stagione e dalla location.
Lavorare in una farm vicino alla costa renderà di meno che lavorare nell’outback. Questo perché sono pochi quelli che sono disposti a vivere in delle zone così isolate per così tanto tempo. Per questo le farm devono offrire stipendi più competitivi per attrarre lavoratori.
Alcuni tipi di lavori sono più pagati di altri. Lavorare nelle miniere, per esempio, è notoriamente un lavoro molto lucrativo, ma anche difficile da ottenere se non si hanno contatti o esperienza nel settore.
Riguardo al fruit-picking, le possibilità di guadagno variano anche di molto in base a se il datore di lavoro paga i lavoratori a cottimo o ad ore. Pagare le persone a cottimo era, fino a poco tempo fa, una cosa molto comune tra i farmers: questa era una modalità che avvantaggiava molto la farm, ma lasciava i pickers più lenti con un misero stipendio.
Per fortuna dall’anno scorso è stato introdotto un minimum wage orario (cioè il minimo salariale) anche per chi lavora in agricoltura, permettendo a tutti di guadagnare un salario dignitoso.
Cambiamenti recenti
Da Giugno 2021 lavorare nelle farm non è l’unico modo per rinnovare il Working Holiday Visa. Infatti , è possibile lavorare nel settore dell’hospitality e del turismo in aree remote o molto remote dell’Australia (definite da specifici codici postali). Inoltre è possibile accumulare i propri giorni facendo volontariato ed aiutando a riparare i danni causati dagli incendi boschivi del 2019 e 2020 e dalle alluvioni che hanno colpito la costa orientale nel 2022. Questo è l’unico caso in cui fare volontariato può essere considerato per il rinnovo del visto (in tutti gli altri casi dev’essere lavoro pagato). L’ultima novità riguarda chi lavora negli ospedali o nelle strutture sanitarie e le cui mansioni sono strettamente collegate alla lotta contro il Covid-19.
Ringraziamo Tania di Mamma io parto, che ha vissuto sia in Australia che in Nuova Zelanda, per aver condiviso con noi la sua esperienza!