Stagione invernale a Banff: intervista a Ludovico 

Sogni un’esperienza in Canada alternativa rispetto alle grandi città? Scopri allora come funziona la stagione invernale a Banff!

Fare una stagione invernale in Canada non è un’esperienza che capita tutti i giorni. Se le grandi città come Toronto e Vancouver attirano la maggior parte dei ragazzi italiani con un Working Holiday Visa, c’è chi invece sceglie un percorso più particolare, immerso nella natura e nella neve delle Rocky Mountains. È il caso di Ludovico, che da quasi un anno vive a Banff, cittadina famosa per i suoi paesaggi spettacolari e le piste da sci. Lo abbiamo quindi intervistato per capire cosa significhi davvero trascorrere un inverno qui, tra lavoro, freddo e nuove amicizie.

Da quanto tempo sei in Canada e cosa ti ha portato a fare una stagione invernale a Banff?

Sono in Canada da quasi un anno. Ho ottenuto un Working Holiday Visa e, invece di fermarmi a Toronto o Vancouver come fanno molti, ho deciso di cercare qualcosa di diverso. Amo la montagna, la neve e i posti tranquilli, così Banff mi è sembrata la scelta perfetta: un luogo piccolo ma con servizi e tantissima natura. Nei giorni liberi infatti con altri amici o noleggiamo l’auto e giriamo la zona, oppure ci concediamo una giornata sulle piste. 

Ci puoi raccontare come funziona il Working Holiday Visa e come ti sei organizzato?

Il Working Holiday Visa è un visto che permette ai noi giovani italiani tra i 18 e i 35 anni di lavorare e viaggiare in Canada per un anno, e che si può estendere per un ulteriore anno. È un’opportunità fantastica, perché consente di mantenersi con un lavoro e al tempo stesso scoprire il paese o viaggiare altrove. Io poi ho fatto domanda con largo anticipo, direi almeno otto mesi prima della partenza, perché bisogna controllare le date di apertura delle pool visto che i posti non sono infiniti. Una volta ottenuto il visto, ho acquistato l’assicurazione Cap Working Holiday, che è indispensabile, non solo per entrare in Canada, ma anche perché copre eventuali spese mediche, che qui possono essere altissime. Per ultimo ho comprato il volo e qualche mese dopo sono atterrato a Toronto, da lì mi sono spostato a Banff per entrare subito nel vivo dell’esperienza.

Che lavoro fai e com’è fare la stagione invernale a Banff?

Lavoro come barista in un bar nel centro di Banff. La città è piccola, ma piena di locali, ristoranti e hotel che durante l’inverno si riempiono di turisti da tutto il mondo, soprattutto amanti dello sci. Lavorare al bancone è poi impegnativo, ma anche molto divertente, parlo con gente diversa ogni giorno, esercito l’inglese e ho imparato a muovermi bene anche con il ritmo dell’alta stagione. In più, i datori di lavoro qui sono abituati ad assumere ragazzi con Working Holiday, quindi c’è un ambiente abbastanza inclusivo e internazionale.

Visto però che le opportunità non sono ampie tanto quanto nelle grandi città, muoversi in anticipo è fondamentale, sia per trovare lavoro che per la casa. Sono quindi arrivato a Banff a Settembre, così da avere i primi mesi per sistemarmi prima dell’inizio della stagione, che qua parte a Novembre. Ho lavorato poi fino ad Aprile, dopo di che mi sono preso qualche mese di stacco e ho viaggiato 2 mesi in Centro America, sono tornato in Italia a salutare amici e parenti, e ora sono da poco rientrato. Ho quindi intenzione di richiedere il secondo anno di visto direttamente da qua e di rifare un’altra stagione a Banff.

Banff è nota per il freddo: come hai vissuto l’inverno lì?

Devo dire che è una delle sfide più grandi. In inverno si possono toccare anche i -25°C, e non è raro che ci siano giornate con vento forte e neve abbondante. All’inizio è stato un shock, ma ci si abitua, basta vestirsi a strati, avere buone scarpe e giacche tecniche.

Il freddo però qui fa parte dell’esperienza, e ti regala anche momenti magici, passeggiare tra i boschi innevati o vedere le montagne al tramonto con la neve fresca. È un po’ duro, certo, ma vale la pena. Una volta invece che si entra dentro i locali, le temperature sono molto alte, quindi è importante anche vestirsi a strati, per non sudare ogni volta che si entra da qualche parte.

Spesso chi parte con un Working Holiday preferisce le metropoli sia per opportunità che per stringere legami. Hai avuto difficoltà a Banff?

In realtà no, anzi. Qui è facilissimo fare amicizia, perché la città è piccola e ci si ritrova spesso negli stessi posti: locali, bar, piste da sci o eventi organizzati per i lavoratori stagionali. La comunità di expat e viaggiatori è molto viva, e tutti hanno voglia di condividere esperienze. Non dico che sia come vivere a Toronto o Vancouver, dove c’è sempre qualcosa da fare a livello urbano, ma la qualità dei rapporti qui è diversa, si creano legami molto forti, quasi familiari. Ho conosciuto ragazzi australiani, neozelandesi, tedeschi e ovviamente tanti canadesi che come me sono qua per fare la stagione.

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Quanto pensi di rimanere a Banff e consiglieresti questa esperienza ad altri ragazzi italiani?

Per ora il mio piano è di fare un’altra stagione, per poi ad Aprile spostarmi in un’altra parte del Canada per scoprire un lato diverso del Paese, magari una grande città. Consiglierei assolutamente questa esperienza a chiunque: Banff ti fa vivere un Canada autentico, lontano dal caos delle metropoli, immerso nella natura e con la possibilità di praticare sport invernali ogni giorno libero dal lavoro. È un modo per crescere, uscire dalla propria comfort zone e portarsi a casa un bagaglio di ricordi incredibile.

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Che consigli daresti a chi vuole intraprendere la stessa esperienza?

Innanzitutto è fondamentale muoversi con anticipo se la stagione inizia a Novembre, non si può arrivare qua una settimana prima. I lavori e gli alloggi sono limitati, quindi bisogna assicurarsi che tutto fili liscio. E’ importante poi arrivare preparati per il freddo, investendo in buoni vestiti tecnici e ovviamente sapere a cosa si va incontro. L’esperienza è stupenda ma tosta, indubbiamente è una scelta che va presa con consapevolezza, anche in merito alle opportunità di svago e di servizi. Non è per tutti.

Serve anche essere un minimo flessibili sul lavoro, magari non troverai subito il lavoro perfetto, ma l’importante è iniziare, conoscere persone e ambientarsi. Piuttosto, se non vengono garantite abbastanza ore per pagarsi le spese e mettere da parte i soldi, consiglio di valutare, visto che comunque la stagione è limitata, un doppio lavoro. 

Per ultimo ma non per importanza, se sei a Banff è impensabile non godersi la natura incredibile delle Rockies, è infatti un privilegio raro trascorrere qua dei mesi quando le persone ci stanno al massimo qualche giorno.

Stagione invernale a Banff, un’esperienza di vita

Dall’intervista con Ludovico emerge chiaramente che Banff non è solo un luogo di lavoro stagionale, ma una vera e propria esperienza di vita. Il mix tra natura incontaminata, le persone e le opportunità lavorative, la rende un’alternativa unica alle grandi città canadesi. Certo, bisogna saper affrontare il freddo e l’isolamento di una cittadina di montagna, ma il ritorno in termini di crescita personale e ricordi è immenso.

Sogni un viaggio epico in Canada? Allora fai un coast to coast!

Se stai pensando di partire con un Working Holiday Visa, Banff potrebbe essere la scelta perfetta per vivere il lato più selvaggio e autentico del Canada. 

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