Canada coast to coast: un viaggio epico tra due oceani

Scopri come fare, quanti giorni dedicare e che budget considerare per attraversare il Canada coast to coast in auto o in treno!

Attraversare il Canada da costa a costa è molto più di un semplice viaggio: è un’esperienza che abbraccia l’immensità del Paese, dalla vibrante costa atlantica della Nuova Scozia, fino ai maestosi panorami del Pacifico in British Columbia. 

Si tratta di un’avventura infatti che si snoda per oltre 6.000 km, attraverso paesaggi che mutano costantemente, città dinamiche e una natura che toglie il fiato.

Canada Coast to Coast: cosa vedere

Canada coast to coast: un viaggio epico tra due oceani

Il punto di partenza ideale per un coast to coast in Canada è Halifax, in Nuova Scozia, una città portuale dall’atmosfera rilassata, perfetta per assaporare le prime ostriche fresche e respirare l’aria dell’Atlantico. Da qui, ci si dirige verso il Québec, attraversando il New Brunswick. La città di Québec e Montréal offrono poi una combinazione unica di charme europeo, cultura francofona e una scena gastronomica vivace.

Proseguendo verso l’Ontario, si incontrano Ottawa, la capitale, e l’iconica Toronto, metropoli cosmopolita affacciata sul Lago Ontario. A poca distanza poi ci sono le Cascate del Niagara, che rappresentano una sosta obbligata e che riempiono gli occhi di meraviglia.

Da qui inizia il cuore del viaggio, attraversando le prairie provinces: Manitoba, Saskatchewan e Alberta. Proseguendo si raggiungono Winnipeg e Regina che raccontano la storia dei pionieri, mentre Calgary introduce alle meraviglie delle Rocky Mountains. Qua infatti i parchi nazionali di Banff e Jasper, con i loro laghi turchesi e le vette innevate, sono tra i luoghi più fotogenici del viaggio.

Infine, si arriva sulla costa pacifica, attraversando l’entroterra della British Columbia fino a Vancouver, città moderna circondata da oceano e montagne ed è qui che il viaggio trova la sua perfetta conclusione.

Scopri di più sulla zona dei laghi in Canada in questo articolo!

Quanti chilometri e quanto tempo considerare

Un itinerario coast to coast in Canada misura circa 6.000 – 7.000 km, a seconda delle deviazioni e del punto di partenza. In auto, percorrendolo con calma e includendo almeno 10-12 soste principali, servono da 4 a 6 settimane per godersi pienamente il viaggio senza correre.

 In treno invece il tragitto richiede meno tempo, ma l’esperienza sarà diversa: più rilassata e panoramica, ma con minor tappe.

Oltre ad un viaggio vuoi vivere un’esperienza in questo paese? Scopri le novità sul working holiday visa in Canada!

Canada Coast to Coast in treno

Il treno è un’opzione affascinante e sostenibile per attraversare il Canada. The Canadian, il celebre treno panoramico operato da VIA Rail, collega Toronto a Vancouver in circa 4 giorni e 4 notti. I vagoni con cupole panoramiche, le cabine letto e le ampie finestre offrono infatti viste incredibili su foreste, laghi, praterie e montagne. E’ un viaggio da fare almeno una volta nella vita.

Il viaggio in treno è poi perfetto se desideri vivere il Paese in modo lento, godendoti ogni dettaglio del paesaggio e anche se il percorso non copre tutte le regioni del Canada, è un’esperienza iconica e comoda, ideale se preferisci evitare la guida su lunghe distanze.

Ovviamente sarà poi possibile arricchire il tragitto fermandosi a tappe intermedie come Winnipeg, Edmonton o Jasper, prenotando segmenti separati o combinando tratte in treno con tratti in auto o autobus.

Canada Coast to coast in auto

Viaggiare in auto offre la libertà di fermarsi ovunque e scoprire luoghi meno battuti, come villaggi costieri, strade panoramiche secondarie e parchi poco frequentati. È la soluzione ideale se ami l’on the road classico, con playlist, mappe e snack a portata di mano.

Il Canada ha poi una rete stradale eccellente, ma va considerato che le distanze sono enormi e la guida può diventare molto faticosa. Molto dipende anche dal tempo disponibile e dallo stile di viaggio.

Quando fare il coast to coast canadese

Canada coast to coast: un viaggio epico tra due oceani

Il periodo migliore per affrontare il Canada coast to coast è tra giugno e settembre, quando il clima è più favorevole e la maggior parte delle strade è completamente accessibile. Luglio e agosto sono infatti i mesi ideali per le attività all’aperto e i parchi nazionali, ma sono anche i mesi più affollati e costosi.

Se però ami il foliage, puoi optare per fine settembre/inizio ottobre, quando le foreste del Québec e dell’Ontario, si tingono di rosso e oro. In inverno, invece, molte tratte diventano difficili o impraticabili, soprattutto nelle regioni più remote o montuose.

Costi da considerare

I costi per un viaggio coast to coast in Canada variano molto a seconda del mezzo scelto, della durata e del tipo di sistemazioni. Indicativamente però considera:

Naturalmente, si può risparmiare scegliendo ostelli, campeggi o viaggiando in van attrezzato.

Vuoi conoscere i piatti tipici del Canada da provare durante il tuo viaggio? Allora leggi questo articolo dedicato!

L’importanza dell’assicurazione: viaggiare sereni da costa a costa

Un viaggio così lungo e variegato comporta imprevisti: condizioni meteo che cambiano, problemi di salute che possono insorgere o spese impreviste. Per questo motivo, è essenziale partire con una buona assicurazione di viaggio.

La polizza Cap Assistenza di Chapka è pensata infatti per coprire tutti i tipi di viaggiatori, offrendo assistenza sanitaria 24/7, rimborso spese mediche, supporto in caso di problemi e rientro anticipato. È quindi una soluzione perfetta se vuoi affrontare in tranquillità un itinerario lungo come il coast to coast canadese.

Un viaggio che resta dentro

In conclusione che tu scelga l’auto o il treno, il coast to coast canadese è un viaggio che ti cambia. Ogni tappa regala emozioni diverse: la natura immensa, l’incontro con culture indigene, l’accoglienza delle grandi città e quella sensazione unica di attraversare un intero continente. Una linea che unisce due oceani… e una parte nuova di te.

Dove fare le farm in Australia: consigli e informazioni

Scopri di più sul mondo delle farm in Australia: dove è meglio farle, in quale periodo, e cosa aspettarsi da questa esperienza.

Il Working Holiday Visa rappresenta per molti giovani viaggiatori un’opportunità incredibile per esplorare l’Australia, lavorare e immergersi nella cultura locale. 

Per prolungare però questo visto, è necessario svolgere 88 giorni di lavoro specifico durante il 1° anno, e 6 mesi nel secondo per ottenere il 3° e ultimo visto. Le farm jobs sono quindi una tappa fondamentale per chi desidera estendere la propria avventura australiana, e in questo articolo ti spiegheremo le zone migliori in cui andare, cosa aspettarti e che frutta e ortaggi ci sono.

Quando partire per fare le farm in Australia

La stagionalità è un fattore chiave se vuoi lavorare nelle farm australiane e ogni regione ha i propri periodi di raccolta legati al clima locale e al tipo di coltura. In generale poi, i mesi primaverili ed estivi – da settembre a marzo – sono i più attivi per il raccolto, soprattutto per frutta e verdura. Tuttavia, ci sono zone come il Queensland settentrionale o la Tasmania dove si lavora tutto l’anno, grazie al clima più temperato o tropicale.

Di conseguenza è importante pianificare in anticipo e arrivare nelle zone di raccolta poco prima dell’inizio della stagione: in questo modo si avranno più possibilità di trovare lavoro, evitando la concorrenza dell’alta stagione.

Mildura e Griffith

Dove fare le farm in Australia: consigli e informazioni

Situate nello stato del Victoria e nel New South Wales, rispettivamente, Mildura e Griffith sono due delle località più frequentate dai backpacker in cerca di farm work. Entrambe si trovano in aree fertili attraversate dal fiume Murray, dove vengono coltivate uva, olive, prugne, arance e molte altre varietà di frutta.

A Mildura poi, la vendemmia inizia tra febbraio e aprile, seguita dalla raccolta di agrumi nei mesi invernali. A Griffith invece, le attività agricole si intensificano da novembre fino all’autunno, con numerose farm tra prugne, broccoli e zucche. Da Aprile invece inizia la stagione delle arance che si protende fino a ottobre. 

Non vuoi fare le farm? Scopri come rinnovare il visto facendo il barista!

Dove fare le farm in Australia: Tasmania

Dove fare le farm in Australia: consigli e informazioni

La Tasmania, con il suo clima più fresco, è un vero paradiso per chi cerca lavoro nelle farm durante i mesi estivi, quando il caldo nel mainland può essere opprimente. La stagione del raccolto va poi da novembre ad aprile, con la raccolta di fragole, mele, ciliegie, lamponi e ortaggi.

Le aziende agricole in Tasmania sono inoltre spesso a conduzione familiare e offrono ambienti più tranquilli, lontani dalle dinamiche caotiche delle farm più turistiche. L’isola è perfetta anche per chi vuole coniugare il lavoro con l’esplorazione di una delle regioni più verdi e selvagge del paese.

Mareeba

Mareeba si trova nel nord tropicale del Queensland, non lontano da Cairns ed è una destinazione eccellente per chi cerca lavoro tutto l’anno, grazie alla varietà di coltivazioni tipiche del clima caldo e umido. Banane, mango, avocado, ananas, caffè: qui la produzione agricola non si ferma mai del tutto, rendendo Mareeba una scelta strategica, specialmente nei mesi invernali australiani (giugno-agosto).

La vita a Mareeba è poi più rilassata, immersa in un paesaggio tropicale fatto di foreste pluviali, cascate e montagne. E’ una località che quindi permette di alternare bene vita e lavoro, tuttavia, il lavoro può essere fisicamente molto impegnativo per via del caldo e dell’umidità.

Hai dubbi sul Working holiday visa? Qua abbiamo raccolto le domande più frequenti!

Dove fare le farm in Australia: Bundaberg

Situata sulla costa del Queensland, Bundaberg è famosa non solo per il rum, ma anche per le sue numerose aziende agricole. Qui si coltivano zucchine, fragole, pomodori, peperoni e molte altre verdure. Il clima mite consente di trovare lavoro per buona parte dell’anno, anche se la stagione più intensa va da settembre ad aprile.

Bundaberg è poi una delle mete preferite dai backpacker per iniziare il proprio farm work: ci sono molti ostelli specializzati nel collegare i viaggiatori con le farm locali e soprattutto si trova in una zona davvero paradisiaca, a due passi dal mare e anche vicina ad attività o a città come Brisbane. Proprio per questo motivo, è bene informarsi e leggere recensioni, poiché la concorrenza è alta e alcune esperienze lavorative non sempre si rivelano all’altezza delle aspettative.

Margaret River

A sud di Perth, Margaret River è conosciuta in tutto il mondo per i suoi vini e per la bellezza della sua costa. La zona è perfetta per chi vuole combinare il farm work con la possibilità di vivere vicino al mare. La stagione della vendemmia va poi da febbraio ad aprile, ma anche tra ottobre e dicembre, si possono trovare impieghi nella potatura delle viti o nella raccolta di ortaggi.

Oltre al lavoro nelle vigne, molti backpacker vengono attratti dalla qualità della vita: surf, cibo biologico, natura rigogliosa e comunità giovanili rendono Margaret River una delle destinazioni più piacevoli per fare farm work nel Western Australia. Attenzione però che le accomodation sono spesso insufficienti e per questo i costi per un affitto sono piuttosto alti.

Dove fare le farm in Australia: Barossa valley e Swan valley

Dove fare le farm in Australia: consigli e informazioni

Anche nei dintorni delle città principali come Perth e Adelaide ci sono molte opportunità per il farm work. Queste aree, pur essendo più urbanizzate, ospitano un numero consistente di aziende agricole, specialmente quelle dedicate alla viticoltura, all’orticoltura e alla coltivazione di olive e agrumi.

A nord-est di Adelaide, per esempio, si trova la Barossa Valley, una delle regioni vinicole più importanti d’Australia, dove si lavora soprattutto tra gennaio e marzo. Intorno a Perth invece, zone come Swan Valley offrono impieghi stagionali e una buona qualità della vita, con la possibilità di visitare facilmente la città nei giorni liberi. Ovviamente in questi casi la concorrenza sarà molto alta in quanto, poter vivere vicino ad una città e non dispersi nel nulla, è una caratteristica che piace a tanti.

Cose da sapere sulle farm in Australia

Dove fare le farm in Australia: consigli e informazioni

Una volta quindi scelta la zona dove si vuole andare, è importante considerare alcuni aspetti. Prima di tutto se non hai una macchina tua, valuta i working hostel, costano di più ma ti danno maggior garanzia di trovarti un lavoro.

Verifica poi sempre che i datori di lavoro ti diano ad ogni pagamento la payslip ovvero la busta paga, poiché al momento del rinnovo del visto sul sito del governo, dovrai averle tutte pronte in caso te le richiedessero. Altra cosa da controllare, devi essere pagato non meno del minimo di legge, altrimenti il governo non ti accetterà le buste paghe.

Infine se vuoi che ogni settimana sia conteggiata piena, devi lavorare un minimo di 35h, indipendentemente se un giorno hai lavorato 2h e l’altro 9h. L’importante è che il totale settimanale arrivi a questa cifra. 

Leggi anche come ottenere il 3° working holiday visa per l’Australia!

Tutelarsi prima di partire

Ovviamente prima di partire per un’esperienza in Australia è sempre bene tutelarsi scegliendo di stipulare un’assicurazione medica che ti copra in caso di problemi. Noi infatti ti consigliamo la Cap Working Holiday di Chapka, l’unica assicurazione pensata specificatamente per questo visto lavorativo. 

In conclusione scegliere la giusta località per il lavoro in Farm in Australia, è fondamentale per vivere un’esperienza positiva e riuscire a ottenere il rinnovo del Working Holiday Visa. La chiave del successo sta poi nel pianificare con anticipo e informarsi bene sulle stagioni di raccolta così lavorare con costanza.

Le farm australiane offrono molto più che una semplice opportunità di lavoro: sono spesso il cuore di storie di amicizia, avventure e crescita personale. E, con un po’ di fortuna e spirito di adattamento, possono trasformare un impegno obbligatorio in un ricordo indelebile.

Vivere a Hong Kong: pro e contro

La contraddizione in questa città è la norma, e tra un sistema urbano denso e una cultura asiatica ancora forte, scopri com’è vivere a Hong Kong.

Hong Kong è una città che divide, affascina, sconcerta. Una metropoli sospesa tra modernità e tradizione, tra la verticalità dei grattacieli e la spiritualità dei templi taoisti, tra il dinamismo di un centro finanziario globale e la quiete inaspettata dei suoi parchi e delle sue isole. 

Vivere a Hong Kong non è quindi una scelta da prendere alla leggera, ma per chi cerca una vita stimolante, multiculturale e con infinite opportunità di crescita personale e professionale, può rivelarsi un’avventura entusiasmante.

Analizziamo pro e contro.

Cosa significa vivere ad Hong Kong

Vivere a Hong Kong: pro e contro

Vivere a Hong Kong significa entrare in uno dei sistemi urbani più densi al mondo. Con oltre 7 milioni di abitanti concentrati in uno spazio relativamente piccolo, l’impatto iniziale può essere travolgente. I palazzi si arrampicano verso il cielo, le strade sono un flusso continuo di persone, mezzi e insegne al neon.

Lo spazio è prezioso e raramente abbondante: gli appartamenti sono spesso molto piccoli rispetto agli standard europei, e i costi degli affitti possono essere proibitivi, soprattutto sull’isola principale o nei quartieri più centrali come Central, Wan Chai o Causeway Bay. Tuttavia, la qualità dei servizi, la sicurezza e l’efficienza dei trasporti pubblici, uno dei migliori al mondo, rendono la vita quotidiana sorprendentemente comoda.

Scopri le esperienze più tipiche da fare ad Hong Kong!

Passato e futuro: le contraddizioni di Hong Kong

Vivere a Hong Kong: pro e contro

Hong Kong rimane una città in cui la contraddizione è norma. Da una parte è uno dei centri economici e finanziari più avanzati, sede di grandi multinazionali e hub per start-up innovative. Dall’altra, conserva un’anima profondamente asiatica, dove la medicina tradizionale convive con la chirurgia estetica, dove si celebrano il Capodanno cinese con la stessa solennità con cui si organizza il Black Friday. È anche una città profondamente stratificata, dove le disparità economiche sono molto visibili e la pressione sociale, in termini di carriera, successo e stile di vita, può diventare intensa.

Nonostante tutto questo, la città è anche sorprendentemente verde. Oltre il 40% del suo territorio è composto da riserve naturali, montagne, sentieri e spiagge. Escursioni come il Dragon’s Back offrono panorami mozzafiato sull’oceano e sulle baie nascoste, mentre isole come Lantau, Lamma o Cheung Chau, sono oasi di tranquillità raggiungibili in meno di un’ora di traghetto. Hong Kong è quindi uno di quei luoghi in cui puoi iniziare la giornata con una riunione in un grattacielo di vetro e finirla mangiando noodles in una baracca di legno sul mare.

Working holiday e student visa per chi vuole vivere ad Hong Kong per un breve periodo

Se desideri trasferirti ma non hai ancora un contratto di lavoro, esistono due ottimi modi per iniziare: iscriversi a un corso di inglese o sfruttare il programma Working Holiday Visa. Quest’ultimo, attivo tra Hong Kong e alcuni Paesi europei (Italia inclusa), permette ai giovani tra i 18 e i 30 anni di vivere nella città fino a un anno, potendo lavorare legalmente per mantenersi. È una formula ideale per testare la vita nella metropoli, fare esperienza, migliorare la lingua e capire se davvero fa per te.

Un’altra possibilità è seguire un corso di lingua o business english presso le numerose scuole internazionali presenti in città. Studiare inglese a Hong Kong può sembrare curioso, essendo il cantonese la lingua madre, ma il bilinguismo è diffuso e molti insegnanti sono madrelingua.

Trova altre destinazioni dove studiare inglese!

Quando andare ad Hong Kong

Dal punto di vista del clima, il periodo migliore per trasferirsi a Hong Kong è tra ottobre e marzo. In questi mesi, le temperature sono più fresche e gradevoli, tra i 18° e i 25°C, e l’umidità è meno opprimente rispetto all’estate.

Tra maggio e settembre, infatti, l’aria diventa molto umida, con picchi di oltre il 90%, e il caldo può risultare estenuante. Non è raro, inoltre, che si verifichino tifoni tropicali, che possono portare a blocchi temporanei del trasporto pubblico o delle attività lavorative. Anche per questo motivo, partire nei mesi autunnali o invernali è spesso preferibile: il clima è più clemente, gli eventi culturali abbondano (come il Capodanno lunare o l’Art Basel), e le opportunità lavorative riprendono dopo la pausa estiva.

Vuoi conoscere la storia di Hong Kong e i piatti tipici? Allora leggi questi articoli!

Cosa vedere ad Hong Kong

Vivere a Hong Kong: pro e contro

I luoghi d’interesse sono numerosi e affascinanti: Victoria Peak offre la vista panoramica più iconica sulla skyline della città, mentre il quartiere di Tsim Sha Tsui, a Kowloon, regala uno spaccato più autentico e popolare della vita locale.

I templi di Wong Tai Sin o Man Mo sono perfetti per immergersi nella spiritualità cinese, mentre i mercati notturni, come quello di Temple Street, restituiscono tutta l’energia della città. I musei, le gallerie d’arte, i bar sul tetto dei grattacieli e la gastronomia variegata, dalla cucina cantonese ai piatti giapponesi, coreani o internazionali, completano l’offerta culturale e sensoriale di una metropoli che non dorme mai.

Se vuoi approfondire il discorso su cosa vedere ad Hong Kong, leggi questo articolo.

I contro di vivere a Hong Kong

Vivere a Hong Kong, tuttavia, significa anche fare i conti con alcuni aspetti meno idilliaci. Come detto poco fa, il costo della vita è alto, soprattutto per l’alloggio. Anche la pressione lavorativa può essere intensa: la cultura del lavoro tende ad essere competitiva, e i ritmi non sempre sono compatibili con una work-life balance rilassata.

La sovrappopolazione porta con sé anche una certa mancanza di privacy e di spazio personale, soprattutto se si vive in zone centrali. Tuttavia, per molti expat, questi aspetti vengono bilanciati dalla qualità dei servizi, dalla sicurezza (Hong Kong è una delle città più sicure al mondo), dalla dinamicità e dall’offerta culturale.

Dove vivere a Hong Kong e quanto costa

Tra le aree più ambite dai ci sono sicuramente Sheung Wan, Sai Ying Pun e Kennedy Town, sulla costa nord di Hong Kong Island. Questi quartieri offrono una combinazione perfetta di modernità e vita locale, con caffetterie minimaliste, ristoranti internazionali, studi di yoga, coworking e piccoli mercati tradizionali. Le stazioni della MTR, la metropolitana cittadina, rendono ogni spostamento estremamente semplice, mentre l’atmosfera internazionale li rende molto popolari tra chi arriva da fuori. I costi, però, riflettono la richiesta elevata: per un appartamento con una sola camera si parte dai 15.000 fino a 25.000 HKD al mese (circa 1.750–2.900 euro).

Se invece desideri una vita più autentica e con un budget contenuto puoi orientarti verso Kowloon, l’altra grande area urbana della città. In quartieri come Sham Shui Po, Yau Ma Tei o Kowloon City, il costo della vita scende sensibilmente. Queste zone conservano un’anima profondamente locale, con mercati di strada, templi e una vita notturna meno turistica ma affascinante. Per un bilocale in queste aree si può spendere tra gli 8.000 e i 15.000 HKD al mese (circa 950–1.750 euro).

Tutelarsi durante la propria esperienza

Un elemento fondamentale da considerare, se ci si trasferisce per qualche mese o per un periodo più lungo, è poi la copertura sanitaria. E’ infatti essenziale partire con un’assicurazione sanitaria internazionale che copra sia le spese mediche, sia eventuali imprevisti.

La Cap Working holiday o la Cap Student di Chapka sono due soluzioni ideali per chi si trasferisce all’estero, anche per periodi medio-lunghi. Offrono una copertura completa per spese mediche (ospedali, visite specialistiche, farmaci), assistenza 24/7 e copertura in caso di rimpatrio o emergenze. È una sicurezza in più per affrontare la quotidianità con serenità, soprattutto in un contesto nuovo, multiculturale e dinamico come quello di Hong Kong. Inoltre, è possibile sottoscriverle in modo flessibile e 100% online, adattandole alle proprie esigenze di durata e budget.

In conclusione vivere a Hong Kong non è per tutti, ma per chi cerca una città che stimoli, che metta alla prova, che insegni qualcosa ogni giorno, può diventare un’esperienza unica. È un luogo dove le contraddizioni convivono, dove il passato e il futuro si sfiorano continuamente, e dove anche chi arriva da lontano può trovare una nuova definizione di casa.

Viaggio in Nuova Zelanda: 3 itinerari tra isola nord e sud

Scopri gli itinerari migliori, come spostarti e quando organizzare un viaggio in Nuova Zelanda, tra natura, laghi, trekking, spiagge e cultura maori!

La Nuova Zelanda è uno di quei luoghi che sembrano usciti da un sogno. Paesaggi che passano dal verde intenso delle foreste alle vette innevate, spiagge dorate, vulcani attivi, laghi cristallini e una cultura maori profondamente viva.

Ma da dove cominciare per esplorare questo meraviglioso angolo del mondo? Che tu abbia pochi giorni o diverse settimane, ecco tre itinerari ideali: uno dedicato all’Isola del Nord, uno all’Isola del Sud e uno che unisce entrambe per un’esperienza completa.

Viaggio in Nuova Zelanda: itinerario isola del nord

Viaggio in Nuova Zelanda 3 itinerari tra isola nord e sud

L’Isola del Nord è il cuore culturale della Nuova Zelanda. Un itinerario di 10 giorni permette poi di esplorarla con tranquillità, partendo da Auckland, la città più grande del paese, che è vivace, moderna e circondata da baie e isole come Waiheke e vulcani spenti. Questa città infatti è il punto di partenza perfetto per scoprire le bellezze naturali del nord come Paihia, Capo Reinga e Whangarei.

Proseguendo verso sud invece, la Bay of Islands regala panorami marittimi mozzafiato e l’opportunità di osservare delfini e balene. 

Per gli appassionati del signore degli anelli una tappa immancabile è poi l’Hobbiton movie set vicino Hamilton, così come le grotte ricche di lucciole delle Waitomo Glowworm Caves.

Proseguiamo alla volta di Rotorua, con le sue sorgenti termali fumanti e pozze di fango ribollente. Si tratta infatti di uno dei luoghi più affascinanti e offre anche un’immersione autentica nella cultura maori, grazie ai villaggi tradizionali.

Arriviamo così a Taupo, con il suo enorme lago e l’Huka Falls, prima di raggiungere il Tongariro National Park. Qui si può percorrere il celebre Tongariro Alpine Crossing, uno dei trekking giornalieri più belli del mondo, tra crateri vulcanici e laghi color smeraldo. Infine, si arriva a Wellington, la capitale creativa del paese, affacciata su una splendida baia e con un museo imperdibile: il Te Papa.

Vuoi saperne di più sulla cultura maori in Nuova Zelanda? Allora leggi questo articolo 

Itinerario isola del sud

Viaggio in Nuova Zelanda 3 itinerari tra isola nord e sud

L’Isola del Sud è un paradiso per gli amanti della natura incontaminata e dei grandi spazi, e considerando le distanze più lunghe rispetto all’isola del nord, consigliamo almeno 12 giorni. L’ideale è iniziare da Christchurch, la città più importante dell’isola e con anche l’aeroporto maggiormente servito.

Il primo impatto con la natura neozelandese si ha poi nella zona di Lake Tekapo, con le sue acque turchesi e il cielo stellato tra i più limpidi del mondo. Da lì si prosegue verso il Mount Cook National Park, dove il paesaggio alpino è semplicemente straordinario. I ghiacciai, le vette imponenti e i sentieri ben segnati, rendono l’esperienza unica.

Queenstown è la tappa successiva, considerata la capitale dell’avventura: tra bungee jumping, paracadutismo, rafting o dove fare semplicemente una gita in barca sul lago Wakatipu. Poco distante si trova anche Milford Sound, un fiordo spettacolare che si esplora in barca o in kayak, immersi in cascate, pareti verticali e foche che si riposano al sole.

Proseguendo verso nord lungo la costa occidentale, si incontrano poi i ghiacciai di Franz Josef e Fox, prima di raggiungere la zona di Punakaiki, famosa per le Pancake Rocks. L’itinerario può terminare a Nelson, porta d’accesso al Parco Nazionale di Abel Tasman, dove si possono fare trekking o giri in barca tra spiagge dorate e acque cristalline.

Scopri i piatti tipici della Nuova Zelanda da assaggiare durante il tuo viaggio qui!

Viaggio in Nuova Zelanda: itinerario completo

Viaggio in Nuova Zelanda 3 itinerari tra isola nord e sud

Per chi ha almeno 3 settimane a disposizione, l’ideale è combinare l’isola del nord e del sud in un unico viaggio che permetta di cogliere tutte le sfumature della Nuova Zelanda. L’itinerario può iniziare da Auckland e seguire le tappe principali dell’Isola del Nord: Rotorua, Taupo, il trekking nel Tongariro e Wellington.

Da lì ci si imbarca sul traghetto che collega la capitale con Picton, attraversando lo spettacolare Marlborough Sound. L’Isola del Sud comincia quindi con il Parco di Abel Tasman, proseguendo poi verso la costa ovest, con le sue spiagge selvagge, i ghiacciai e i villaggi remoti.

Attraversando le Alpi meridionali, si raggiunge Queenstown, con sosta obbligata a Wanaka, cittadina pittoresca affacciata su un lago tranquillo. Il viaggio può poi proseguire verso Milford Sound e terminare dopo una tappa al Mount Cook, a Christchurch, per il volo di rientro.

Quando fare un viaggio in Nuova Zelanda

Il clima in Nuova Zelanda è invertito rispetto all’Europa, quindi le stagioni calde vanno da novembre a marzo. Questo è il periodo ideale per viaggiare, specialmente per chi vuole fare trekking, campeggiare o semplicemente godersi le giornate più lunghe. L’inverno (giugno-agosto) è perfetto per chi cerca invece la neve, soprattutto nell’isola del sud dove le temperature e il clima sono più rigidi. 

Come spostarsi in Nuova Zelanda

Per quanto riguarda gli spostamenti, entrambe le isole sono facilmente percorribili in auto o in camper, la differenza la fa se vuoi risparmiare, quale tipologia di alloggio preferisci tra hotel e camping e come vuoi vivere l’esperienza, se con più comodità o in modo più wild. Riguardo invece le distanze, sono più gestibili nell’isola del nord perché l’isola del sud richiede più ore di percorrenza tra una tappa e l’altra. La manutenzione delle strade è invece ottima in entrambe le isole.

Scopri i luoghi naturali più belli della Nuova Zelanda in questo articolo 

L’importanza dell’assicurazione in un viaggio in Nuova Zelanda

Viaggiare in Nuova Zelanda significa vivere la natura in modo attivo: escursioni, attività outdoor, lunghi spostamenti e spesso zone remote. Per questo è fondamentale partire con un’assicurazione affidabile. Se si tratta di una vacanza, la Cap Assistenza di Chapka è l’opzione perfetta: copre spese mediche, assistenza h24 e anche imprevisti o rimpatri.

Se invece hai intenzione di trasferirti in Nuova Zelanda con un visto Working Holiday, è ancora più importante avere una copertura completa. In questo caso, la soluzione giusta è la Cap Working Holiday, pensata proprio per chi vive e lavora all’estero con questo visto. Oltre quindi a tutelarti durante la tua permanenza nel paese, ti coprirà anche durante i tuoi viaggi.

Vuoi più informazioni riguardo al working holiday visa in Nuova Zelanda? Leggi allora questo articolo 

In conclusione un viaggio in Nuova Zelanda non è solo una vacanza, ma un’esperienza profonda a contatto con una natura potente e con una cultura ricca e rispettosa dell’ambiente. Che tu scelga l’isola del nord, del sud o entrambe, preparati a vivere un’avventura indimenticabile.