Scopriamo com’è vivere e lavorare nelle miniere in Australia con il sistema Fly In e Fly Out, grazie ai racconti di Marcello.
Lavorare nelle miniere australiane è un’esperienza molto particolare, spesso associata a salari elevati e condizioni di lavoro intense. Per capire quindi meglio cosa significa lavorare in questo settore, abbiamo intervistato Marcello, un italiano che ha deciso di intraprendere questa avventura.
Ciao Marcello! Iniziamo dal principio: con che visto sei in Australia e da quanto tempo sei qui?

Ciao! Sono in Australia con un visto Working Holiday, che mi permette di lavorare e viaggiare per un anno, con la possibilità di estenderlo se si soddisfano determinati requisiti. Io sono qui da circa otto mesi e ho deciso di provare l’esperienza nelle miniere per guadagnare bene in poco tempo.
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Come mai hai scelto di lavorare nelle miniere in Australia?
Principalmente per il guadagno. Lavorare nelle miniere permette di mettere da parte molti soldi in poco tempo, visto che il vitto e l’alloggio sono inclusi. Inoltre, il sistema di lavoro “Fly In Fly Out” mi permette di lavorare per un periodo e poi avere settimane di riposo, ideali perché desidero viaggiare.
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Come funziona il sistema di Fly In Fly Out?
Le miniere si trovano spesso in zone remote, quindi i lavoratori vengono trasportati in aereo o pullman, dipende, fino al sito minerario, dove rimangono per uno, due o massimo tre settimane. Durante questo periodo si lavora senza giorni liberi, con turni di 10-12 ore. Alla fine dello slot, si viene riportati in città. Se poi ci si vuole prenotare per un altro slot, d’obbligo c’è una settimana di riposo completamente libera.
Spesso la città di partenza per le miniere è Perth, trovi qui un approfondimento su cosa vedere in città.
Come sono strutturati i turni di lavoro?

I turni possono essere diurni o notturni e sono molto intensi. Gli orari possono cambiare da miniera a miniera, però per esempio dove sono io si lavora dalle 6 del mattino alle 6 di sera, o viceversa. Le pause sono prestabilite e bisogna essere molto disciplinati.
Quanto si guadagna lavorando nelle miniere in Australia?
Dipende molto dal ruolo e dall’esperienza. Per lavori meno specializzati come la pulizia, il bar o la cucina, si parte da circa 35-40 dollari all’ora. Se si lavora fuori, ad esempio nei ruoli operativi più pesanti, lo stipendio può arrivare anche a 60-70$ fino a i 100 dollari all’ora per chi si trova proprio all’interno della miniera. Considerando che si lavora 10-12 ore al giorno, la paga settimanale può superare facilmente i 3000 dollari australiani netti.
Come funziona per mangiare e dormire?
Il vitto e l’alloggio sono completamente gratuiti, perché accanto alla miniera, vengono costruiti dei veri e propri residence con tutto l’essenziale, dalle sale ricreative, a quelle da pranzo, fino al reparto notte. Le camere sono poi semplici ma confortevoli, spesso singole con bagno privato. Ci sono poi mense ben fornite con buffet vari, che comprendono piatti di ogni tipo, dalle colazioni abbondanti ai pasti completi.
Ci sono servizi extra nella residenza?

Sì, molte miniere offrono ottimi servizi ai lavoratori. Ci sono palestre, piscine, campi da basket e persino cinema. Ovviamente, tutto dipende dalla miniera in cui si lavora, ma in generale cercano di rendere il soggiorno il più confortevole possibile.
Come funziona la richiesta per lavorare nelle miniere in Australia?
Si fa tutto tramite app. Ci sono diverse agenzie che gestiscono il personale delle miniere e, una volta registrati, si possono scegliere gli slot di lavoro disponibili. Le miniere selezionano poi i candidati in base all’esperienza e alle necessità del momento.
C’è un processo di selezione particolare?
Sì, bisogna superare una visita medica obbligatoria per verificare che si sia idonei a lavorare in condizioni difficili. Inoltre, bisogna ottenere alcuni certificati specifici, come quelli sulla sicurezza sul lavoro. Ad ogni modo il processo di selezione è un pò lungo e purtroppo non è scontato riuscire a passare le selezioni. Conosco amici che da mesi tentano di entrare senza risultati. Il mio consiglio quindi, è quello di pensare sempre ad un piano B e non arrivare in Australia con la certezza di fare le miniere, altrimenti si rischia di rimanere delusi.
Quali sono le mansioni disponibili?
Ci sono diversi ruoli, sia all’interno della residenza che fuori. Chi lavora all’interno si occupa di pulizie, cucina, lavanderia o del servizio bar. Chi lavora fuori si occupa invece della manutenzione, della movimentazione della terra o di altri lavori più faticosi e rischiosi.
Com’è lavorare fuori, in miniera?

Molto duro. Si lavora sotto il sole cocente o con temperature rigide, a seconda della stagione. Il lavoro fisico è intenso e bisogna sempre rispettare le rigide norme di sicurezza. Però, è anche il lavoro che paga di più.
Sei assicurato per il tuo soggiorno in Australia?
Sì, a prescindere dal lavoro che sto facendo per cui è importantissima, è sempre bene partire per un’esperienza in Australia tutelati. Io ho scelto la CAP Working Holiday di Chapka, che è proprio su misura per questo tipo di visto, infatti è pensata per chi viaggia e lavora all’estero.
Per quanto tempo pensi di fare questo lavoro?
Non per molto, probabilmente ancora qualche mese. Il mio obiettivo è mettere da parte abbastanza soldi per viaggiare e poi decidere cosa fare in futuro.
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Consiglieresti questa esperienza?
Sì, ma solo se si è pronti a lavorare duramente. Non è per tutti, ma se si riesce a resistere per qualche mese, il guadagno ne vale la pena!
In conclusione, lavorare nelle miniere australiane è un’opportunità che può offrire grandi vantaggi economici, ma è anche una sfida fisica e mentale. Il sistema Fly In Fly Out permette di alternare periodi di lavoro intenso a settimane di riposo, il che può essere ideale per chi vuole viaggiare o risparmiare velocemente. I salari sono alti, soprattutto per chi accetta lavori più faticosi, e il vitto e l’alloggio gratuito permettono di accumulare risparmi considerevoli. Tuttavia, è un lavoro che richiede resistenza, disciplina e determinazione. Se si è pronti a impegnarsi, può essere un’esperienza formativa, sia a livello professionale che personale.
Ringraziamo Marcello per la sua testimonianza!
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