La contraddizione in questa città è la norma, e tra un sistema urbano denso e una cultura asiatica ancora forte, scopri com’è vivere a Hong Kong.
Hong Kong è una città che divide, affascina, sconcerta. Una metropoli sospesa tra modernità e tradizione, tra la verticalità dei grattacieli e la spiritualità dei templi taoisti, tra il dinamismo di un centro finanziario globale e la quiete inaspettata dei suoi parchi e delle sue isole.
Vivere a Hong Kong non è quindi una scelta da prendere alla leggera, ma per chi cerca una vita stimolante, multiculturale e con infinite opportunità di crescita personale e professionale, può rivelarsi un’avventura entusiasmante.
Analizziamo pro e contro.
Cosa significa vivere ad Hong Kong

Vivere a Hong Kong significa entrare in uno dei sistemi urbani più densi al mondo. Con oltre 7 milioni di abitanti concentrati in uno spazio relativamente piccolo, l’impatto iniziale può essere travolgente. I palazzi si arrampicano verso il cielo, le strade sono un flusso continuo di persone, mezzi e insegne al neon.
Lo spazio è prezioso e raramente abbondante: gli appartamenti sono spesso molto piccoli rispetto agli standard europei, e i costi degli affitti possono essere proibitivi, soprattutto sull’isola principale o nei quartieri più centrali come Central, Wan Chai o Causeway Bay. Tuttavia, la qualità dei servizi, la sicurezza e l’efficienza dei trasporti pubblici, uno dei migliori al mondo, rendono la vita quotidiana sorprendentemente comoda.
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Passato e futuro: le contraddizioni di Hong Kong

Hong Kong rimane una città in cui la contraddizione è norma. Da una parte è uno dei centri economici e finanziari più avanzati, sede di grandi multinazionali e hub per start-up innovative. Dall’altra, conserva un’anima profondamente asiatica, dove la medicina tradizionale convive con la chirurgia estetica, dove si celebrano il Capodanno cinese con la stessa solennità con cui si organizza il Black Friday. È anche una città profondamente stratificata, dove le disparità economiche sono molto visibili e la pressione sociale, in termini di carriera, successo e stile di vita, può diventare intensa.
Nonostante tutto questo, la città è anche sorprendentemente verde. Oltre il 40% del suo territorio è composto da riserve naturali, montagne, sentieri e spiagge. Escursioni come il Dragon’s Back offrono panorami mozzafiato sull’oceano e sulle baie nascoste, mentre isole come Lantau, Lamma o Cheung Chau, sono oasi di tranquillità raggiungibili in meno di un’ora di traghetto. Hong Kong è quindi uno di quei luoghi in cui puoi iniziare la giornata con una riunione in un grattacielo di vetro e finirla mangiando noodles in una baracca di legno sul mare.
Working holiday e student visa per chi vuole vivere ad Hong Kong per un breve periodo
Se desideri trasferirti ma non hai ancora un contratto di lavoro, esistono due ottimi modi per iniziare: iscriversi a un corso di inglese o sfruttare il programma Working Holiday Visa. Quest’ultimo, attivo tra Hong Kong e alcuni Paesi europei (Italia inclusa), permette ai giovani tra i 18 e i 30 anni di vivere nella città fino a un anno, potendo lavorare legalmente per mantenersi. È una formula ideale per testare la vita nella metropoli, fare esperienza, migliorare la lingua e capire se davvero fa per te.
Un’altra possibilità è seguire un corso di lingua o business english presso le numerose scuole internazionali presenti in città. Studiare inglese a Hong Kong può sembrare curioso, essendo il cantonese la lingua madre, ma il bilinguismo è diffuso e molti insegnanti sono madrelingua.
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Quando andare ad Hong Kong
Dal punto di vista del clima, il periodo migliore per trasferirsi a Hong Kong è tra ottobre e marzo. In questi mesi, le temperature sono più fresche e gradevoli, tra i 18° e i 25°C, e l’umidità è meno opprimente rispetto all’estate.
Tra maggio e settembre, infatti, l’aria diventa molto umida, con picchi di oltre il 90%, e il caldo può risultare estenuante. Non è raro, inoltre, che si verifichino tifoni tropicali, che possono portare a blocchi temporanei del trasporto pubblico o delle attività lavorative. Anche per questo motivo, partire nei mesi autunnali o invernali è spesso preferibile: il clima è più clemente, gli eventi culturali abbondano (come il Capodanno lunare o l’Art Basel), e le opportunità lavorative riprendono dopo la pausa estiva.
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Cosa vedere ad Hong Kong

I luoghi d’interesse sono numerosi e affascinanti: Victoria Peak offre la vista panoramica più iconica sulla skyline della città, mentre il quartiere di Tsim Sha Tsui, a Kowloon, regala uno spaccato più autentico e popolare della vita locale.
I templi di Wong Tai Sin o Man Mo sono perfetti per immergersi nella spiritualità cinese, mentre i mercati notturni, come quello di Temple Street, restituiscono tutta l’energia della città. I musei, le gallerie d’arte, i bar sul tetto dei grattacieli e la gastronomia variegata, dalla cucina cantonese ai piatti giapponesi, coreani o internazionali, completano l’offerta culturale e sensoriale di una metropoli che non dorme mai.
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I contro di vivere a Hong Kong
Vivere a Hong Kong, tuttavia, significa anche fare i conti con alcuni aspetti meno idilliaci. Come detto poco fa, il costo della vita è alto, soprattutto per l’alloggio. Anche la pressione lavorativa può essere intensa: la cultura del lavoro tende ad essere competitiva, e i ritmi non sempre sono compatibili con una work-life balance rilassata.
La sovrappopolazione porta con sé anche una certa mancanza di privacy e di spazio personale, soprattutto se si vive in zone centrali. Tuttavia, per molti expat, questi aspetti vengono bilanciati dalla qualità dei servizi, dalla sicurezza (Hong Kong è una delle città più sicure al mondo), dalla dinamicità e dall’offerta culturale.
Dove vivere a Hong Kong e quanto costa
Tra le aree più ambite dai ci sono sicuramente Sheung Wan, Sai Ying Pun e Kennedy Town, sulla costa nord di Hong Kong Island. Questi quartieri offrono una combinazione perfetta di modernità e vita locale, con caffetterie minimaliste, ristoranti internazionali, studi di yoga, coworking e piccoli mercati tradizionali. Le stazioni della MTR, la metropolitana cittadina, rendono ogni spostamento estremamente semplice, mentre l’atmosfera internazionale li rende molto popolari tra chi arriva da fuori. I costi, però, riflettono la richiesta elevata: per un appartamento con una sola camera si parte dai 15.000 fino a 25.000 HKD al mese (circa 1.750–2.900 euro).
Se invece desideri una vita più autentica e con un budget contenuto puoi orientarti verso Kowloon, l’altra grande area urbana della città. In quartieri come Sham Shui Po, Yau Ma Tei o Kowloon City, il costo della vita scende sensibilmente. Queste zone conservano un’anima profondamente locale, con mercati di strada, templi e una vita notturna meno turistica ma affascinante. Per un bilocale in queste aree si può spendere tra gli 8.000 e i 15.000 HKD al mese (circa 950–1.750 euro).
Tutelarsi durante la propria esperienza
Un elemento fondamentale da considerare, se ci si trasferisce per qualche mese o per un periodo più lungo, è poi la copertura sanitaria. E’ infatti essenziale partire con un’assicurazione sanitaria internazionale che copra sia le spese mediche, sia eventuali imprevisti.
La Cap Working holiday o la Cap Student di Chapka sono due soluzioni ideali per chi si trasferisce all’estero, anche per periodi medio-lunghi. Offrono una copertura completa per spese mediche (ospedali, visite specialistiche, farmaci), assistenza 24/7 e copertura in caso di rimpatrio o emergenze. È una sicurezza in più per affrontare la quotidianità con serenità, soprattutto in un contesto nuovo, multiculturale e dinamico come quello di Hong Kong. Inoltre, è possibile sottoscriverle in modo flessibile e 100% online, adattandole alle proprie esigenze di durata e budget.
In conclusione vivere a Hong Kong non è per tutti, ma per chi cerca una città che stimoli, che metta alla prova, che insegni qualcosa ogni giorno, può diventare un’esperienza unica. È un luogo dove le contraddizioni convivono, dove il passato e il futuro si sfiorano continuamente, e dove anche chi arriva da lontano può trovare una nuova definizione di casa.
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